CONCERTO FINALE – Masterclass BILLONE 2022
CONCERTO FINALE
Masterclass di Internazionale di Composizione 2022
di
Pierluigi BILLONE
con
MotoContrario ensemble
Domenica 11 dicembre 2022
Trento, Aula Magna del Conservatorio – 11:00
MotoContrario ensemble
Beatrix Graf – clarinetto
Emanuele Dalmaso – sassofono
Riccardo Terrin – tromba
Andrea Mattevi – viola e direzione
Ivo Brigadoi – violoncello
Marco Longo – pianoforte
Il concerto offre uno sguardo su una selezione dei brani composti dagli studenti della masterclass internazionale di composizione tenuta a Trento lo scorso settembre da Pierluigi Billone all’interno del Festival di Musica Contemporanea “Contrasti 2022”, in collaborazione con il Conservatorio Bonporti.
Il programma ci conduce attraverso le diverse ed originali poetiche di giovani studenti compositori, provenienti da diverse parti del mondo (Europa, Asia, Americhe), che hanno scritto appositamente per MotoContrario durante la loro permanenza a Trento.
A. Bayram (2001) – Progressive Regression (or just another footnote to Plato), per sax baritono, viola, pianoforte
E. Pehlivan (1999) – Recurrences, per cl.basso, sax tenore, tromba
M. Servián Sforza (1991) – [K], per sax tenore
B. Fiorini (1993) – Studi (dis)funzionali, per ensemble
T. Schofield (1993) – Mono-Morphing, per ensemble
Note al programma
A.Bayram – Progressive Regression
Il pezzo parla dell’illusione di essere diversi.
Il pezzo parla dell’essere umano che, per secoli, si è convinto dell’idea che è più di sé stesso.
Pertanto, il pezzo parla dell’inevitabile dissoluzione e dell’inevitabile involuzione.
E. Pehlivan – Recurrences
Recurrences si concentra su trame ripetitive che presentano il loro cambiamento (o sviluppo) nel trascorrere del tempo. Queste trame sono state create o in sequenza o sovrapposte l’una all’altra, per creare diversi tipi di polifonie; sono state inoltre combinate utilizzando frammenti di materiale musicale di diverso colore e di forti contrasti.
Gli strumenti dialogano tra loro con carattere solistico; inoltre, ognuno si riferisce a un altro strumento nel completare le figure e i profili musicali. A volte gli strumenti sono invece ripiegati nel proprio mondo sonoro, astraendosi dal dialogo con gli altri.
L’ascoltatore può percepire sia il mondo sonoro di un solista, sia quello di una coppia di strumenti, a volte quello dei tre strumenti combinati.
M.Servian Sforza – [K]
Le nostre parole per descrivere i suoni che ascoltiamo sono fuorvianti e insufficienti quanto i termini che usiamo per descrivere i colori da cui è fatta la nostra percezione visiva. Il timbro del suono viene infatti da noi concepito come qualcosa di indissolubilmente visivo, dando luogo al concetto di spettro (persino nel mondo sonoro l’uomo ha indagato principalmente attraverso lo sguardo).
Ho cercato di comporre una musica che vivesse in questa dimensione, i cui “colori” nascondono una realtà fatta da gradazioni infinitesimali dell’energia sonora, gradazioni da noi percepite appunto come variazioni “timbriche”. Per fare ciò mi sono focalizzato sulle cosiddette “diteggiature alterne” del sassofono, viste come mezzo per sprigionarne l’enorme potenziale sonoro.
L’energia acustica viene costantemente manipolata attraverso una grande varietà di diteggiature; la lettera K proviene infatti dal pittogramma di una mano, sorgente dalla quale l’uomo fa emergere il colore.
B. Fiorini – Studi (dis)funzionali
Studi (dis)funzionali appartiene a un ciclo iniziato in Germania. Il ciclo, non ancora terminato, comprende attualmente: Kontaktlos (scritto per il quartetto Arditti), Loslassen (scritto per la Sinfonietta Dresden), “…los…” (per pianoforte), Spurlos (per ensemble). In questo ciclo ho iniziato un percorso di analisi del mio stile compositivo. L’idea di fondo del ciclo è l’allontanamento, il distacco dall’estetica caratterizzante i miei brani precedenti, legati al Bachelor in Italia. In particolare ho cercato in ogni brano di aprire nuove dimensioni nella mia musica. In questo studio viene sviluppato ulteriormente il finale di Kontaktlos (le sinusoidi dell’E-bow), così come la metafora delle windchimes presente in Loslassen. Inoltre in Studi (dis)funzionali la dimensione della memoria, del ricordo ha un ruolo cruciale. Il brano elabora citazioni, ricordi d’infanzia. In Studi (dis)funzionali vengono composti gli spazi fra le note dell’armonia tonale.
T. Schofield – Mono-Morphing
Il concetto di Mono-Morphing si concentra sull’estetica della preghiera. Quando si prega qualcosa o qualsiasi entità (sacro/non sacro), la voce di chi prega viene ascoltata ed echeggia solo nella preghiera stessa. Con questo in mente, nel brano si creeranno una serie di distanze tra suoni acutissimi, che saranno percepiti diversamente da ogni individuo, come sussurri in-auditi delle menti e delle anime di chi prega.